Otello è una tragedia del grande Bardo che venne messa in scena per la prima volta nel 1604. La vicenda ruota attorno alla gelosia di Otello, fiero condottiero militare della Repubblica di Venezia, per l’amata Desdemona, che, a causa delle insinuazioni di Iago, viene sospettata di avere una relazione con Cassio.
Lo spettacolo si basa su una riscrittura della celebre tragedia shakespeariana che ne da una nuova luce senza trascurare la storia e i personaggi. Per mettere bene in scena un’opera di Shakespeare – scriveva Jan Kott, uno dei suoi più autorevoli studiosi- occorre necessariamente tradirlo, e la regia di Ferri lo “tradisce”, con il massimo rispetto, eliminando tempo, luogo, ma non l’azione. Una rappresentazione agile, lucida e avvincente che mette in scena un Otello appena sposato con una delicata Desdemona. Ogni scetticismo sulla contemporaneità della rappresentazione lascia spazio all’efficacia di un thriller psicologico in grado di mettere in scena i sentimenti che muovono la tragedia proprio come li concepì Shakespeare.
La scena rappresenta un labirinto simbolico della mente, dove i pensieri si perdono e le immagini dei personaggi si incontrano e si scontrano. Alte pareti bianche che possono diventare qualsiasi casa e creare qualsiasi situazione ma che mantengono un’immagine assoluta senza diventare nessun luogo specifico. I costumi sono molto vicini alla contemporaneità ma senza avere una caratterizzazione temporale precisa, quasi a voler identificare qualsiasi epoca. “Il Bene e il Male si trasformano in quest’opera portando a galla l’eterna sfida fra Uomo e Donna. – commenta Luca Ferri – Una sorta di dualismo, che degenera il concetto di amore puro creando un’ambiguità tra il bene e il male, con confini sfumati. Portare in scena Otello oggi – prosegue Luca Ferri – significa affrontare il fascino e l’attrazione che questa vicenda esercita su ogni essere umano, esplorando i più profondi pensieri e le più profonde pulsioni dei personaggi. Affrontare Otello significa fare un viaggio nella gelosia, nel sesso, nella perversione, nella rabbia ma anche nell’amore, nella poesia e nella delicatezza di cui ogni essere umano si compone.”
Una produzione Anà-Thema Teatro
Regia Luca Ferri
Assistenza alla regia Tiziana Guidetti e Massimiliano Kodric
Con: Luca Marchioro, Anna Scola, Fabio Bonora, Marina Savino, Gisela Macedo e Luca Ferri
Scene Fabio Bonora
Costumi: Emmanuela Cossar
Foto: Elia Falaschi